James Loyd il sogno di un mangaka italiano

jamesDI MARCO ADDATI

James Loyd il sogno di un mangaka italiano

James Loyd, di Castelgomberto,un paesino in provincia di Vicenza, cresciuto a pane, marmellata e cartoni animati  sogna per il suo futuro  di raccontare tante storie come quelle che lo hanno accompagnato durante la sua infanzia e adolescenza. Cartoni animati come Sailormoon, Dragonball, Detective Conan, Lupin e Shaman King, solo per citarne alcuni,  che ha seguito con passione e che hanno segnato il suo percorso e influenzato il suo caratteristico tratto.

Ha fatto suoi alcuni elementi tipici degli anime e dei manga tanto che attraverso un attento studio delle tavole James Loyd crea i suoi fumetti, un chiaro omaggio a quelli giapponesi da lui tanto amati.

Dopo il diploma si iscrive all’Accademia Europea di Manga, durante il primo anno studia la tecnica manga mentre il secondo anno narrativa editoriale. Nel frattempo segue dei corsi di fumetto e un Master con la bravissima Kawaguchi Mizue (ex-assistente della autrice di Sailor moon).

Attualmente sta facendo un viaggio studio alla Yoyogi Animation College a Tokyo dove sta approfondendo le tecniche di disegno manga.  Com’è giusto che sia per ogni “otaku” che si rispetti, quella del Paese del Sol Levante è una tappa obbligata non solo per studiare manga ma anche per ritrovare tutti gli elementi e le sensazioni che fino ad ora questi gli hanno trasmesso.

 

Da quanto tempo disegni?

Disegno da quando ero piccolo. Ricordo ancora quando mi è nata la passione: approfittavo della bravura nel disegno di mia mamma quando copiava i personaggi Disney così che io potessi colorarli. Chiedevo in continuazione che disegnasse per me, tanto che ad un certo punto si stufò e mi diede il foglio di carta e la matita e mi disse che era finalmente giunto il momento che anch’io disegnassi.  Da quel momento in poi mi sono sempre dato da fare per imitare e disegnare tutto ciò che mi piaceva.

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Ho partecipato a dei corsi estivi  in Toscana alla “Manga Summer School” durante le vacanze tra gli studi informatici delle superiori.

Dopo il diploma della quinta superiore, mi sono iscritto all’Accademia Europea di Manga: il primo anno dedicato alla tecnica manga, mentre il secondo anno ho approfondito narrativa editoriale.

Il corso estivo era un master con la bravissima Kawaguchi Mizue (ex-assistente della autrice di Sailor moon).

Prossimamente con la mia scuola farò un viaggio in Giappone a Tokyo dove poter studiare la tecnica.

Le tue letture preferite?

Questa è una bella domanda… per il momento posso citare: Tsubasa Chronicle, Fairytail, To love ru, Zetman.

 

Quali artisti ti hanno influenzato?

Kentaro Yabuki (To love ru), Clamp, Hiro Mashima (Fairy Tail), Ken Akamatsu (Negima e Love Hina), Masakazu Katsura, Ayuko Hatta (Wolf Girl & Black Prince), Mayu Sakai(Clematica Shoe Store), Oh! Great (Air Gear), Mizuki Kawashita (Anedoki), Hinata Takeda (Gosich), Maki Youko (Pika Ichi), Takeshi Obata.

Cosa stai realizzando in questo momento?

Sto realizzando un mio volume con una casa editrice toscana, una storia con molte sfaccettature in cui mescolo amore, azione, dramma, sangue, crudeltà. Una storia molto impegnativa e particolare.

Sto realizzando anche qualche progetto per una seconda storia da far pubblicare da un’altra casa editrice ( spero a breve venga stampato).

Sto ancora realizzando per una ditta di biglietti d’auguri un intero set in stile manga.

E’ facile far conoscere i propri lavori attraverso la rete?

Credo di no … una volta se si era bravi e si voleva emergere si avevano pochi mezzi, ma era più semplice contattare le case con interessi grafici, ora non è più così.

Esistono troppi social network e troppe possibilità per mostrare i propri lavori, tanto che si rischia di perdersi nel marasma delle informazioni. Questo porta, nel mondo del marketing, a non rivolgersi più ai giovani disegnatori con talento ma a persone che già si conoscono.

A cosa ti ispiri per disegnare?

Bella domanda, è il problema di ogni artista. Di solito mi guardo attorno e cerco di prendere spunto anche dalle cose più banali, dalla musica, dai sogni o da eventi passati.

 

Cosa puoi raccontarci delle tue illustrazioni?

Voglio raccontare una parte di me, trasmettere degli insegnamenti e mostrare la bellezza nelle cose semplici. L’illustrazione qui affianco, ad esempio, l’ho ideata per un concorso internazionale giapponese. Realizzata in due tempi (a causa di scadenze), per il concorso sono riuscito a finire solo il personaggio, successivamente ho completato l’illustrazione con lo sfondo.

Il mio stile richiama molto quello del gruppo delle autrici “Clamp” con accenni di vari altri autori. Do molta importanza all’anatomia e alle forme.

Amo disegnare illustrazioni raffinate ed eleganti, specialmente quei personaggi in posa al momento dell’azione.

La tecnica è puramente orientale, inchiostrazione nera tramite pennino maru, colorazione stile pittorica con il programma Clip Studio Paint.

Il Character Design è la cosa che amo di più in ogni lavoro. Ad esempio il kimono è realizzato mescolando le fantasie di quello cinese con quello giapponese  inserendo delle scollature classiche. Ho così realizzato qualcosa nato dalla realtà misto alla fantasia.

Tra i cartoni animati recenti quali consiglieresti di guardare?

Sicuramente Anohana, Tsubasa Chronicles, Sakura Card Capture, Evangelion, Tokyo Magnitude  8.0, Guilty Crown e molti altri ancora. Senza contare i film di animazione di Myazaki (La città incantata, Il castello errante di Howl, Totoro), Masahiro Ando (Sword of Stranger) e Mamoru Hosoda (Summer Wars, La ragazza che saltava nel tempo).

Come nasce un’idea davanti al foglio bianco?

Quando mi trovo davanti ad un foglio bianco la prima cosa che faccio è guardarmi attorno, schizzare qualche abito e se proprio non riesco a sviluppare nulla di nuovo realizzo qualche fan-art di anime/manga visti/letti o presentare il personaggio in una scena che mi è piaciuta o che io avrei creato.

Ho molti progetti nel cassetto e molti in fase di sviluppo!

Molto spesso mi esercito con pose, espressioni e vestiario di personaggi delle mie storie e cerco di arricchire il loro trattamento grafico.

In media parto ideandone la posa e poi progetto l’abito e la pettinatura possibile in un foglio a parte.

C’è un futuro per i “mangaka italiani” qui da noi?

Spero proprio di sì! Per quanto mi riguarda ci sto mettendo tutto l’impegno possibile.

Ci metto molta passione e dedizione in quello che faccio!

Spendo tanto tempo ed energie ogni volta che realizzo qualcosa ma ne sono comunque contento.

Nel frattempo mi dedico al campo dell’illustrazione sperando di farmi conoscere ed apprezzare da un vasto pubblico che mi supporti e che mi porti avanti!

Ci sono tanti ragazzi che mi sostengono, fans appassionati come me sempre pronti a darmi una mano, a sostenere questo mio sogno sempre meno irrealistico.

l tuo sogno?

Ho molti sogni, in primis pubblicare numerosi manga, poi riuscire a vivere con le mie pubblicazioni, viaggiare per migliorarmi sempre di più, fare lo standista in fiere internazionali e lasciare una impronta nel cuore dei lettori. Non voglio fermarmi ma voglio mostrare a tutti gli aspiranti mangaka che per avere un futuro non bisogna solo sognarlo ma lottare e fare molti sacrifici.

Per ammirare le opere di questo giovane artista cliccare i seguenti link:

https://www.facebook.com/zamesmangakaita/?fref=ts

Pubblicato il 8 gennaio 2017 su Intervista. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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